Reformed A.I. n.13: La danza cadente della condizione umana
installazione multimediale e polisensoriale, interattiva e sensibile al suono, con uso di A.I., realizzata in 3D con Unreal Engin
Si tratta di una finestra spazio-temporale emergente da un metaverso altro caratterizzato da attitudini oniriche e metaforiche, come apparizioni significanti che da un altrove si verificano nel tempo reale in cui si allestisce l'installazione. Incontriamo una umanità presa in un processo di eterna caduta in un ambiente liminale tra lo spazio cosmico, il cyberspazio e la dimensione delle stringhe e questo continuo cadere è una metafora della sua condizione esistenziale. Ma le caduta non è un qualcosa che si può solo subire ed intendere come il rassegnato andare verso lo schianto, può bensì essere intesa anche nel senso del tuffarsi, lanciarsi verso l'ignoto alla scoperta di qualcosa di nuovo e imprevedibile.
Specifiche tecniche:
L'opera è installabile in videoproiezione o su monitor video(delle dimensioni più grandi possibili nell'ambiente). L'andamento dei flussi (legato al comportamento di A.I. atte a simulare sciami di animali volanti) può essere inlfuenzato dall'interazione con il pubblico e con l'ambiente a vari livelli: alcuni degli elementi interagiscono liberamente con i suoni (nella sala ed interni al programma che è anche un generatore di randomizzazioni di una serie di elementi audio inseriti dall'artista) e influenzano a loro volta l'andamento degli altri elementi della coreografia. Tramite un touch pad wireless inoltre sarà possibile per i fruitori perlustrare in 3d l'intero ambiente (che a sua volta è programmato per riformarsi continuamente in base ai movimenti).
DEMO VIDEO:
Nota critica:
Strangis usa algoritmi di simulazione ed intelligenze artificiali cosiddette "deboli" (atte a svolgere piccoli e specifici compiti) stravolgendone la funzione (e decontestualizzandoli in corpi altri da quelli per cui sono adoperati normalmente) per comporre ambienti dotati di comportamenti autonomi che possono essere influenzati (ma non determinati) dall'interazione con l'elemento umano.
A ragion veduta, dopo molte riflessioni sono giunto a pensare che ci sia qualcosa di poco etico nell'uso di grandi dotazioni tecnologiche (per altro non poco energivore) come le intelligenze artificiali che usano il deep learning pere ottenere risultati che grossomodo sono tecnicamente raggiungibili anche con strumenti più "semplici" (senza perdere quasi nulla o proprio nulla riguardo i valori artistici nel senso dell'esperienza estetica e semantica [...] Inoltre ritengo rilevante segnalare che sono interessato a trovare possibilità artistiche nell'uso di quelli che potrei definire "little data" o "nearfield data" invece che i Big data ( mi interessa molto di più raccogliere ad esempio i dati audio dei luoghi in cui installo per farli interagire con i miei ambienti che non andare a prendere chissà dove tonnellate di dati lontani dal qui ed ora (a meno che non trovi che la cosa abbia un qualche specifico senso e non appaia quindi davvero "necessaria".
Lino Strangis
Scheda tecnica:
1 PC con scheda grafica (almeno Nvidia 1070 o simili)
1 videoproiettore o monitor (almeno 65 pollici)
1 sistema casse audio
1 microfono per pc
1 touchpad wireless
1 stativo/colonnina/banco/tavolo
N.B.: L'opera è pensata per essere modulare e adattabile a specifici spazi e possibilità tecniche (la presente con una sola proiezione è la versione minima dell'installazione che può essere allestita in modalità multicanale.
Reformed A.I. n.13: The falling dance of human condition
multimedia and multisensory installation, interactive and sensitive to sound, with the use of AI, created in 3D with Unreal Engine
It is a space-time window emerging from another metaverse characterized by metaphorical attitudes, like significant apparitions that from elsewhere occur in the real time in which the installation is set up. We encounter humanity caught in a process of eternal fall in a liminal environment between cosmic space, cyberspace and the dimension of strings and this continuous fall is a metaphor for its existential condition. But the fall is not something that can only be suffered and understood as the resigned move towards a crash, it can rather also be understood in the sense of diving, launching oneself towards the unknown to discover something new and unpredictable.
Technical specifications:
The work can be installed in video projection or on video monitors (of the largest dimensions possible in the environment. The flow trend (linked to the behavior of AI designed to simulate swarms of flying animals) can be influenced by the interaction with the public and with the environment at various levels: some of the elements interact freely with the sounds (in the room and inside the program which is also a generator of randomisations of a series of audio elements inserted by the artist) and in turn influence the progress of the other elements of the choreography.Using a wireless touch pad it will also be possible for users to explore the entire environment in 3D (which in turn is programmed to continuously reform based on movements).
DEMO VIDEO:
Critical note:
Strangis uses simulation algorithms and so-called "weak" artificial intelligence (suited to carrying out small and specific tasks), distorting their function (and decontextualizing them in bodies other than those for which they are normally used) to compose environments equipped with autonomous behaviors that can be influenced ( but not determined) by interaction with the human element.
With good reason, after much reflection I have come to think that there is something unethical in the use of large technological equipment (which is also not a little energy-intensive) such as artificial intelligences that use deep learning to obtain results that are more or less technically achievable even with more "simple" tools (without losing almost nothing or absolutely nothing regarding the artistic values in the sense of aesthetic and semantic experience [...] I also consider it relevant to point out that I am interested in finding artistic possibilities in the use of what I could define "little data" or "nearfield data" rather than Big data (I am much more interested in collecting, for example, the audio data of the places where I install to make them interact with my environments than in going and getting tons of data far from the here and now (unless you find that it makes some specific sense and therefore does not appear really "necessary".
Lino Strangis
Data sheet:
1 PC with graphics card (at least Nvidia 1070 or similar)
1 video projector or monitor (at least 65 inches)
1 audio speaker system
1 pc microphone
1 x wireless touchpad
N.B.: The work is designed to be modular and adaptable to specific spaces and technical possibilities (the present one with a single projection is the minimum version of the installation that can be set up in multi-channel mode.