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Connessione post-organica nell'occhio del ciclone

Installazione interattiva + performance live

Opera di realtà virtuale “Connessione post-organica nell'occhio del ciclone” (nuova versione)

 

L'opera dal titolo Connessione post-organica nell'occhio del ciclone viene presentata dall'autore come la metafora navigabile di una nuova era, "il luogo vir-attuale in cui la dicotomia tecnologia natura viene ad essere superata nella concretizzazione di un paesaggio visionario che si fa corpo di una land art dell'impossibile.

Al centro della scena vediamo ancora un uomo, ora super-connesso non più solo a internet ma finalmente di nuovo con il tutto vivente in cui anche le macchine sono integrate naturalmente e non sono uno strumento per distaccarsi dall'ambiente o addirittura vessarlo [...] Se smetteremo di interpretare le macchine come un qualcosa di non-naturale e quindi un'arma contro la natura e gli altri esseri viventi probabilmente queste ci mostreranno sempre più il loro lato animale, la loro anima, e potremo vivere una nuova era in cui la necessaria riconciliazione con il mondo naturale non coincida con la demonizzazione dell'avanzamento scientifico ma l'esatto contrario: le tecnologie possono essere usate per salvare le menti ed il pianeta e non solo per appiattirle e renderlo invivibile". (Lino Strangis)

 

L'opera, che è fruibile al pubblico per tutta la durata dell'inaugurazione tramite visore Oculus Rift, di cui Strangis è uno dei primi artisti al mondo a notare i possibili usi a vari livelli nel contesto dell'arte contemporanea (fatto dimostrato dalla sua partecipazione con una delle sue prime opere per Oculus prodotta presso la Fondazione Mondo Digitale di Roma, all'edizione 2016 di Ars Electronica a Linz, in Austria, considerato tra i più importanti festival al mondo per quanto riguarda le arti tecnologiche), prevede 

"una performance rituale/cerimonia d'apertura della porta dimensionale presso l'altare della porta della visione, in cui va in scena una speciale danza dello sguardo che si relaziona con l'ambiente sonoro improvvisato dal vivo" (L. Strangis).

La performance si svolge all'interno dell'installazione che prevede la proiezione in tempo reale della "danza dello sguardo" di una performer (Veronica D'Auria) che perlustrando tra numerosi fenomeni visivi la realtà virtuale realizzata ad hoc, interagisce con le sonorità improvvisate dai sintetizzatori (e non solo) di Lino Strangis.

La performance sperimentale sul piano sonoro lavora su una serie di interessanti incontri e fusioni linguistiche tra l'elettronica e il metal nella loro dimensione post-contemporanea (che vede saltare i recinti dei generi alla ricerca di ulteriori e non ancora battute possibilità espressive e metaforiche).

La performer successivamente accoglierà e guiderà i visitatori sulla soglia d'entrata al luogo rituale (che l'artista ha prodotto con il software Unreal Engine 4) che i fruitori potranno conoscere a 360 gradi tramite visore Oculus Rift.

 

Riflessioni dell'autore

Di base l'esperienza proposta dai visori di realtà virtuale è generalmente di tipo individuale e anche quando si tratti di esperienze condivise queste lo sono solitamente tramite la rete internet e quindi possiamo sostenere che comunque l'esperienza VR presuppone un meccanismo di alienazione individuale dalla dimensione di realtà fisica in cui si vive con il corpo e che è condivisa con le persone vicino alle quali si è fisicamente. Nelle mie recenti performance ho voluto superare i modi attualmente maggiormente diffusi per fare video live proponendo un approccio completamente differente rispetto al meccanismo del vjing che consiste nell'alternare e modificare dal vivo una serie di clip. Ciò che si può vedere proiettato sul fondale (che è letteralmente gran parte della scena) è l'esperienza diretta di una performer all'interno di miei scenari creati ad hoc. Questo non solo dà vita ad un processo in cui non c'è niente di preregistrato ed in cui tutto va ad accadere in modo sempre differente in base a come ci si comporta in tempo reale, ma inoltre va a spezzare il sopracitato processo di alienazione ponendo l'esperienza del performer in una particolare dimensione relazionale in cui nel "vedere oltre" non si è più da soli rispetto al proprio ambiente ma è invece in atto un processo di condivisione delle visioni che da all'esperienza di uno un valore collettivo. La performer (che in questo caso è anche la curatrice, come nella "tradizione" dei miei ormai antichi progetti quali 'Self made curator' in cui il curatore si "sporca le mani" in prima persona per l'artista e la sua opera) viene letteralmente catapultata in una dimensione altra, in un mondo immaginario che si fa fisicamente esistente e si concretizza nel suo sguardo, condiviso con il pubblico (che assiste e partecipa della sua esperienza proiettata sullo schermo). La scena è fortemente caratterizzata da questa danza dello sguardo che è letteralmente "conoscenza dello spazio".

Il progetto è presentato da C.A.R.M.A.-Centro d'Arti e Ricerche Multimediali Applicate

http://asscarma.wixsite.com/carma

eng

The work entitled Post-organic connection in the eye of the cyclone is presented by the author as the navigable metaphor of a new era, "the vir-current place where the dichotomy technology/nature is to be overcome in the realization of a visionary landscape which becomes the body of a land art of the impossible.

At the center of the scene we still see a man, now super connected no longer only to the internet but finally again with the living whole in which even the machines are naturally integrated and are not a tool to detach from the environment or even harass him [.. .] If we stop interpreting machines as something unnatural and therefore a weapon against nature and other living beings, they will probably show us more and more their animal side, their soul, and we will be able to live a new era in which the necessary reconciliation with the natural world does not coincide with the demonization of scientific advancement but the exact opposite: technologies can be used to save minds and the planet and not only to flatten them and make it unlivable ". (Lino Strangis)

The work, which can be used by the public for the entire duration of the inauguration through Oculus Rift viewer, of which Strangis is one of the first artists in the world to note the possible uses at various levels in the context of contemporary art (demonstrated by his participation with one of his first works for Oculus produced at the Fondazione Mondo Digitale in Rome, at the 2016 edition of Ars Electronica in Linz, Austria, considered among the most important festivals in the world as regards the technological arts), provides

"a ritual performance / opening ceremony of the dimensional door at the altar of the door of the vision, in which a special gaze dance is staged that relates to the improvised live sound environment" (L. Strangis).

The performance takes place within the installation which provides a real-time projection of the "dance of the gaze" of a performer (Veronica D'Auria) who scouring among numerous visual phenomena the virtual reality created ad hoc , interacts with the improvised sounds by the synthesizers (and not only) of Lino Strangis.

The experimental performance on the sound level works on a series of interesting linguistic encounters and fusions between electronics and metal in their post-contemporary dimension (which sees the fences of genres jump in search of further and not yet beaten expressive and metaphorical possibilities) .

The performer will subsequently welcome and guide visitors to the entrance to the ritual place (which the artist has produced with the Unreal Engine 4 software) that the users will be able to get to know through 360 degrees through Oculus Rift viewer.

Reflections by the author

Basically the experience proposed by the virtual reality viewers is generally of an individual type and even when it comes to shared experiences these are usually through the internet and therefore we can argue that in any case the VR experience presupposes a mechanism of individual alienation from the dimension of physical reality in which we live with the body and which is shared with people close to us physically. In my recent performances I wanted to overcome the currently most popular ways to make live videos by proposing a completely different approach to the mechanism of vjing which consists of alternating and editing live a series of clips. What can be seen projected onto the backdrop (which is literally a large part of the scene) is the direct experience of a performer within my ad hoc scenarios. This not only creates a process in which there is nothing pre-recorded and in which everything happens in an always different way based on how we behave in real time, but also goes to break the aforementioned process of alienation by placing the experience of the performer in a particular relational dimension in which in "seeing beyond" one is no longer alone in relation to one's environment but instead a process of sharing visions is underway which gives one's experience a collective value. The performer (who in this case is also the curator, as in the "tradition" of my now ancient projects such as 'Self made curator' in which the curator "gets his hands dirty" in first person for the artist and his work) she is literally catapulted into another dimension, into an imaginary world that becomes physically existent and takes concrete form in her gaze, shared with the public (who assists and participates in her experience projected on the screen). The scene is strongly characterized by this gaze dance which is literally "knowledge of space".

23 dicembre 2017

Stonertronic Attitude

TIP Teatro, Lamezia Terme (CZ)

performance live dell'artista Lino Strangis

con la partecipazione di Veronica D'Auria, Luisa Strangis, Mariano Ferraro

nell'ambito della sua personale Stonertronic Attitude.

Sabato 23 Dicembre inaugura presso TIP Teatro la mostra personale di Lino Strangis dal titolo Stonertronic Attitude che consta di un'opera di realtà virtuale + performance live e una videoinstallazione all'interno del suggestivo tunnel nello spazio di via Aspromonte.

L'evento, a cura di Veronica D'Auria, prosegue il percorso dell'artista lametino (da più di un decennio residente a Roma) che dal 2005, dopo essere già stato protagonista di vari progetti musicali, ha iniziato ad esporre le sue opere (corti di videoarte, videoinstallazioni, installazioni sonore, ambienti multimediali, realtà virtuali e musica sperimentale) in prestigiosi musei (tra cui MARCRO, MAXXI, GAMC, PAN), gallerie private e spazi non convenzionali in Italia e all'estero.

Strangis "mette in scena una serie di suggestioni fortemente visionarie nella concezione e nelle estetiche. Stonertronic è una parola da lui inventata per presentare una attitudine che spontaneamente tende ad unire il primitivismo della pietra e l'avanzamento tecnico dell'elettronica/digitale in un contesto sociale e mentale in cui l'essere tecnologico dell'uomo non è più in contraddizione con il suo essere nella natura" (Veronica D'Auria).

Alla performance sperimentale di improvvisazione multimediale -in cui la performer Veronica D'Auria in tempo reale gira-naviga (tramite le videocamere virtuali) in un ambiente 3D (visitabile con visori tipo Oculus Rift e HTC vive e proiettato come videoscenografia) preparato ad hoc dall’autore mentre egli contestualmente esegue la composizione istantanea della sonorizzazione/musiche con un sintetizzatori e strumenti vari-  prenderanno parte il chitarrista Mariano Ferraro e l'illustratrice Luisa Strangis, scelti dall'artista in qualità di "performer/sculture vivente/agenti ambientali di segni e suoni".

In occasione della serata inaugurale saranno presentati il nuovo album di Strangis dal titolo The Sunrise of the Stonertronic Oracle in prossima uscita (Gennaio 2018) per la netlabel Tib.Prod Italy in formato digitale e su supporto fisico analogico dalla nascente etichetta Handmade Supernova oltre che la sua ultima opera di videoarte prodotta da C.A.R.M.A.-Centro d'Arti e Ricerche Multimediali Applicate di Roma, interamente realizzata in animazione 3D dal titolo The other world visualization movement. Questa ultima opera audiovisiva sarà il perno centrale di una videoinstallazione che sarà fruibile dal 24 Dicembre al 15 gennaio. La mostra nel Canyon Inverso del TIP è organizzata grazie alla consulenza di Pasquale De Sensi, curatore dello spazio.

 

Lino Strangis | Stonertronic Attitude

TIP Teatro, Via Aspromonte - Lamezia Terme (CZ) - Italy

23 dicembre 2017-15 gennaio 2018

Lun - Sab 9:30/13:00 - 15:30/20:00

Telefono: 0968521622 / 3920049304 - Email: info@scenarivisibili.it

https://tipteatro.wordpress.com/ 

6 dicembre 2017

Over The Real 2017 - Festival di Videoarte Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani, Viareggio (LU)

"Connessione post-organica nell'occhio del ciclone", installazione di realtà virtuale + performance live di Lino Strangis con Veronica D'Auria.

Durante il vernissage che si terrà mercoledì 6 dicembre dalle ore 19, e dopo la cerimonia di apertura, inoltre verrà presentata "Connessione post-organica nell'occhio del ciclone" una metafora navigabile di una nuova era, "il luogo vir-attuale in cui la dicotomia tecnologia natura viene ad essere superata nella concretizzazione di un paesaggio visionario che si fa corpo di una land art dell'impossibile." (Lino Strangis). Per la prima volta in occasione di Over the real 2017 l'opera viene proposta in forma di installazione interattiva in tenda da campeggio mettendo in atto la conturbante possibilità di rendere un luogo mobile, viandante, un posto fisico che viaggia e si può incontrare e visitare lungo il suo percorso. L'installazione prevede anche una performance che vedrà lo stesso Strangis suonare dal vivo (presentando il suo nuovo album) mentre "la danza dello sguardo" di una performer (Veronica D'Auria) in sintonia con l'improvvisazione sonora accoglie i visitatori sulla soglia d'entrata al luogo rituale che l'artista ha prodotto con il software Unreal Engine 4 e i fruitori potranno conoscere a 360 gradi tramite visore Oculus Rift. 

OVER THE REAL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI VIDEO ARTE

Terza Edizione

Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani
6, 7, 8, 9, 10 dicembre 2017

GAMC Lorenzo Viani
Palazzo delle Muse, Piazza Giuseppe Mazzini, 22, 55049 Viareggio LU
Telefono: 0584 581118 – Email: gamc@comune.viareggio.lu.it
https://overthereal.com/programme/ 

Frammento video della performance @Over The Real2017

16 Settembre 2017

Asolo Art film Festival

Convento SS. Pietro e Paolo, Asolo (TV) Performance intermediale  "Connessione post-organica nell'occhio del ciclone", ideata e diretta da Lino Strangis.

Con Lino Strangis e Veronica D'Auria. Realtà virtuale di Lino Strangis.

​La performance, svolta all'interno di un'installazione, prevede la proiezione in tempo reale della "danza dello sguardo" di una performer (Veronica D'Auria) che perlustrando tra numerosi fenomeni visivi una realtà virtuale realizzata ad hoc, dal titolo "Connessione post-organica nell'occhio del ciclone/Post-organic connection in the eye of cyclone", interagisce con le sonorità improvvisate dal vivo dai sintetizzatori (e non solo) di Lino Strangis.
L'opera è stata fruita dal pubblico da una postazione Oculus Rift per la durata della manifestazione. 

Asolo Art film Festival

Convento SS. Pietro e Paolo, via Collegio 42, Asolo (TV)

14, 15, 16 settembre 2017

Telefono: 346 829 9680 - Email: info@asoloartfilmfestival.com

www.asoloartfilmfestival.com/

Video (estratto) della performance @Asolo Art film Festival

8 settembre 2017

Amore Experience 2017 Preview

MONK, Roma

a cura di Inside Art

Performance intermediale di Lino Strangis

Con Veronica D'Auria e Roberto Liberati.

La performance si svolge all'interno di un'installazione che prevede la proiezione in tempo reale della "danza dello sguardo" di una performer (Veronica D'Auria) che perlustrando tra numerosi fenomeni visivi una realtà virtuale realizzata ad hoc, dal titolo "Connessione post-organica nell'occhio del ciclone/Post-organic connection in the eye of cyclone", interagisce con le sonorità improvvisate dal vivo dai sintetizzatori (e non solo) di Lino Strangis e Roberto Liberati.

L'opera potrà essere fruita dal pubblico da una postazione Oculus Rift dopo la performance per tutta la serata.

MONK

Via Giuseppe Mirri 35, 00159 Roma

Amore Experience 2017 Preview 

https://www.facebook.com/events/804367356397521/

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